Introduzione
Il nuovo, ed ancora troppo poco pubblicizzato, Xiaomi Mi Note non si propone esclusivamente come il nuovo esponente delle line-up asiatica bensì catalizza il meglio del know-hon targato Xiaomi, brand consolidato nel panorama mobile globale, all’interno di un dispositivo capace di esaltarti in tutti i principali comparti di analisi grazie ad un sapiente mix dei punti di forza di tutti i principali smartphone Android fusi in un armoniosa, oltre che potente, soluzione. Il dispositivo persegue molti dei punti fermi di Huawei, come la specifica esperienza OS fornita dalla MIUI e l’ottimo rapporto qualità-prezzo, puntando per la prima volta su di una pregevolezza tale da garantire un design accattivante, materiali pregiati ma resistenti ed uno sviluppo ottimizzato per qualsiasi tipologia di utilizzo sia personale che di carattere professionale.Analizzando il risultato finale ciò che l’utente si ritrova è complessivamente un flagship che non delude le aspettative, ciò grazie anche a scelte capaci di evitare i rischi connessi al processore Snapdragon 810 non integrato nel SoC a differenza di altri competitors, andando così a sfidare non solo modelli come il Samsung Galaxy S6 o l’LG G4 ma soprattutto un crescente mercato phablet nel quale l’egemonia della gamma Galaxy Note di Samsung viene per la prima volta insidiata.
Dimensioni: scocca e display
L’impatto del display, non solo nell’ottica esclusivamente estetica, è oramai primario nella definizione di un dispositivo di livello che, nel caso dello Xiaomi Mi Note, si conferma come tale grazie all’esaltazione della superficie di utilizzo all’interno di forme pensate per ottimizzare gli spazi e garantire, pur essendo un phablet, un’ottima tenuta. Il colosso asiatico ha, in questo caso, provato a superare le difficoltà emerse su competitors come l’LG G4 ed HTC One M9 riducendo l’ingombro in dimensioni da appena 77.6 x 155.1 x 6.95 millimetri, pur disponendo di uno schermo da 5,5 pollici con risoluzione di 1080 x 1920 pixels.
La mancata scelta di adesione alla tecnologia QHD, divenuta celermente uno standard nel segmento smartphone, rappresenta una decisione calibrata e smart per evitare contraccolpi in termini di prestazioni ed autonomia senza però rinunciare alla qualità visiva garantita da un profilo sopra la media, con ottimi angoli di visuale ed un equilibrio nella gamma cromatica che soddisfa l’utilizzo quotidiano in qualsiasi condizione. Lo spazio per alloggiare una diagonale da 5,7 pollici, pur in una larghezza non eccessiva, deriva dall’ottimizzazione dello spazio di superficie grazie alla riduzione dei bordi display emulando una qualità propria, a tali livelli, generalmente dei dispositivi LG come nel caso – consultate la recensione – dell’LG G4.
Il risultato finale è decisamente apprezzabile nell’ambito della comodità di utilizzo, un limite proprio nel campo phablet oltre che smartphone di molteplici dispositivi, mostrando una concreta attenzione dello Xiaomi Mi Note non solo nello stupire nell’ambito estetico e tecnico ma soprattutto su quello funzionale, intervenendo sulla piacevolezza d’uso in un modo tanto concreto quanto spesso sottovalutata dai competitors.
Hardware
L’apice del lavoro condotto da Xiaomi emerge in modo netto visionando l’apparato hardware, equilibrato e ben sviluppato per garantire potenza e fluidità propri dei top di gamma 2015 con un tocco di personalizzazione che non guasta mai sulla resa funzionale complessiva. Le prestazioni garantite dal device, tenendo conto anche del lavoro di ottimizzazione software mai marginale nei prodotti del colosso asiatico, proiettano il modello nei vertici del panorama phablet come una sorpresa ricca di spunti d’analisi.
Il cuore pulsante dello Xiaomi Mi Note è rappresentato dal SoC, basato su processore Qualcomm Snapdragon 801 – non incappando nei medesimi problemi visionati da molti competitors con la versione Snapdragon 810 – con CPU quad-core da 2,5 GHz, completo di 3GB RAM capaci di assecondare qualsiasi necessità di calcolo in condizioni di stress del device ed uno storage in due tagli da 16/64GB privi d’espansione di memoria via microSD. Proprio quest’ultima scelta conferma l’attenzione di Xiaomi alle moderne tendenze d’utilizzo, coprendo una fascia minima – più che sufficiente per l’uso comune – ed una fascia massima, rispetto le quali proprio il taglio mancante da 32GB sarebbe risultato poco incentivante per gli utenti generalmente divisi tra versioni standard e di massimo spazio.
Il profilo tecnico non manca di proporre elementi che arricchiscono dotazione ed esperienza utente, seguendo i moderni trend di mercato legati al mobile, come dimostrato dalla presenza di obiettivi in linea col crescente segmento fotografico e dei selfies. Le fotocamere, una frontale ed una posteriore, sono rispettivamente da 4 e 13 megapixel con quest’ultima dotata di flash Dual LED e capacità di ripresa per video Full HD a 30fps.
La scheda tecnica Xiaomi Mi Note viene completata da una batteria non rimovibile da 3000 mAh, una capacità decisamente in linea con gli standard di settore capace di garantire dei più che soddisfacenti risultati di longevità grazie proprio ad alcune specifiche implementazioni nel profilo tecnico quali, ad esempio, il mancato utilizzo del display QHD attualmente identificato come uno degli elementi responsabili dei maggiori consumi sia diretti, alla voce schermo, che indiretti, affaticando il processore, sui principali competitors.
Gallery
Interfaccia e multimedialità
Tra i punti di forza di Xiaomi, allineandosi ad un pensiero di sviluppo capace di abbracciare interamente il prodotto all’interno di una visione a 360° includente design e scheda tecnica, spicca sicuramente l’ottimizzazione software garantita dal recente aggiornamento ad Android 5.1 Lollipop con tutti gli effetti ed i vantaggi tipici dell’interfaccia proprietaria MIUI, attualmente giunta alla release 7 con svariati miglioramenti rispetto la precedente – e da noi testata – MIUI 6.
L’evoluzione della user experience proposta sul device asiatico consente di poter godere di una UI curata sia nei dettagli estetici che soprattutto rivoluzionata, rispetto i modelli europei, nell’accesso ad app e servizi con uno stile basato sulle migliori qualità di iOS e di Android in un’unica soluzione. L’organizzazione di app, features e l’accesso alle impostazioni è infatti una novità rispetto qualsiasi competitors primario nel panorama Android, riuscendo non solo ad attrarre gli utenti dell’OS made in Google quanto soprattutto gli utenti iPhone da sempre abituati all’assenza di un’app drawer contestualizzato con gli screen in homepage, aspetto riproposto proprio da MIUI.
Nonostante tali premesse l’interfaccia non si associa ad alcuna esclusiva lato software, una mancanza compensata chiaramente dalla possibilità d’implementare qualsiasi funzionalità tramite i servizi di terze parti accessibili dal Google Play Store, rivelando una maggior attenzione da parte di Xiaomi nell’offrire un dispositivo particolarmente leggero, fluido e performante grazie ad un gran lavoro d’ottimizzazione che esalta la base hardware celata dal dispositivo.
https://youtu.be/X6ku-ta3czk
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Conclusioni finali
Lo Xiaomi Mi Note rappresenta uno phablet di rilievo all’interno di un segmento da sempre contraddistinto dalla supremazia della gamma Galaxy Note, proponendosi come la prima e vera alternativa di livello non solo dal punto di vista tecnico. Il dispositivo offre cura e dedizione a dettagli legati all’utilizzo quotidiano, come il grip di tenuta, la godibilità del display e le prestazioni, cercando meno l’effetto sorpresa e maggiormente un feeling pratico con l’utente, per utilizzi sia personali che soprattutto professionali.
Nonostante peculiarità proprie della personalità costruttiva di Xiaomi, come l’interfaccia MIUI, la mancanza di un maggior ardore su lato software con esclusive funzionali degne di nota rappresenta una mancanza deludente, visti soprattutto i livelli qualitativi offerti, che nel complesso non intacca l’ottima valutazione di un dispositivo al quale guardare con sicurezza ed affidabilità nel tempo.