Lo scandalo Bendgate nel quale fu risucchiato l’iPhone 6 al lancio pare interessi anche il nuovo flagship coreano uscito non positivamente dal bend test al confronto con i rivali del 2015.
Il successo del Samsung Galaxy S6 Edge appare oramai qualcosa di decretato con largo anticipo, le ottime impressioni conseguite in sede di presentazione al Mobile World Congress 2015 hanno fornito certezze capaci di anticipare persino i numeri del mercato eppure non è tutto oro quel che luccica. Dopo l’analisi sullo speed test – ovvero i tempi d’accensione – condotti con risultati non esaltanti, lo smartphone coreano è stato sottoposto ad una nuova sfida rappresentata dal bend test.
Si tratta come noto di un test condotto per valutare la resistenza di materiali ed assemblaggio alle pressioni meccaniche – chiaramente difficili da riproporre nella vita quotidiana – valutando l’entità dei danni riportati. L’analisi è stata condotta dal team di SquareTrade proponendo un confronto, decisamente più utile, con modelli competitors di questo 2015 come iPhone 6 Plus ed HTC One M9 contro i quali i risultati non sono risultati molto soddisfacenti. Stando a quanto emerso il Samsung Galaxy S6 Edge raggiunge il proprio limite a 110 libbre, con scocca piegata e display incrinato, sino a diventare del tutto inutilizzabile a quota 149 libbre.
Si tratta di limiti molto inferiori alla concorrenza, iPhone 6 Plus evidenzia la sola flessione del case – e non del display – a 110 libbre raggiungendo la rottura a quota 179 libbre mentre l’HTC One M9 trova una via di mezzo tra flessione e rottura totale direttamente a 120 libbre. Tali risultati non incidono certamente sulla bontà qualitativa del nuovo Samsung Galaxy S6 Edge, ma sicuramente lo rendono un dispositivo più delicato di quanto si pensasse.