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Meerkat Story: da Twitter a Facebook, al servizio di Android e iOS

A marzo di quest’anno, Meerkat esplode come l’App in grado di trasmettere dal vivo tutto ciò che succede attorno a noi per condividerlo con seguaci e amici per 24 ore.

Meerkat Story

In appena due settimane dal lancio, il logo che ritrae il suricata con lo sfondo giallo diventa popolare ospitando subito 150 mila utenti. E’ l’immediatezza di Meerkat nel diffondere live streaming che convince, in grado di superare addirittura YouTube. Il suricata (piccolo mammifero della prateria che vive in Sud Africa) ‘contagia’ chiunque. Meerkat nasce ufficialmente il 27 febbraio 2015 e ci mette meno di un mese a convincere subito 300 mila utenti. E’ stata lanciata dal CEO e co-fondatore Ben Rubin, che l’ha presentata al festival musicale e cinematografico South by Southwest in Texas e, all’inizio, era disponibile solo per utenti iOS.

Il paradosso è nato dal fatto che il punto forte di Meerkat, l’immediatezza, era dovuto alla connessione con Twitter, che però non ha nessuna intenzione di favorirlo (ci rimetterebbe). E, così, l’uccellino blu ha acquisito Periscope, la diretta rivale di Meerkat, e ha tentato di frenare il ‘contagio’ impedendo agli utenti Meerkat d’inviare in automatico ai loro follower la notifica che avvisava dell’inizio trasmissioni. Meerkat, a differenza di Periscope, non può includere tutte le funzioni disponibili di Twitter come, per esempio, accedere alla lista consigliata di seguaci, proprio perché non è proprietà dell’uccellino.

In risposta a questa dichiarazione di guerra da parte di Twitter, Ben Rubin di Meerkat ha annunciato a metà marzo che avrebbe reso disponibile Meerkat anche per Android, la piattaforma che vanta la più grossa fetta di mercato mobile e il sistema operativo più diffuso nel mondo (l’80% dei 320 milioni di smartphone venduti globalmente nel 3° trimestre 2014 secondo i dati di Strategy Analytics). A metà aprile, Meerkat rilascia il download della versione beta per Android offrendo una prima chance ai seguaci del robottino verde prima della versione definitiva, quella che davvero permetterà agli utenti di diffondere in live streaming video online in tempo reale tramite smartphone.


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Gli sviluppatori di Meerkat, inizialmente, hanno rilasciato il download della versione beta attraverso un form apposito creato con la funzione Google Form di Google Drive, dopodiché l’hanno pubblicato sul Google Play Store. Un modo per familiarizzare con l’App; alcuni utenti Android l’hanno usata senza problemi, altri hanno avuto difficoltà segnalando il malfunzionamento, come tutte le versioni beta. In realtà, permette solo la visualizzazione dei video.

Restiamo in attesa della versione ufficiale di Meerkat per Android. Per accedere al servizio di Meerkat è sempre stato necessario un account Twitter ma, considerando la crescente competizione tra Periscope di Twitter e Meerkat, qualcosa prima o poi doveva succedere ed è successo. Dopo aver reagito al traguardo di un milione di utenti in 10 giorni raggiunto da Periscope lanciando la versione beta per gli utenti Android, Meerkat  ha deciso di aggiornare la versione iOS, si è ‘sganciata’ completamente da Twitter e ha sigillato un patto di alleanza con Facebook.

Ieri, per accedere a Meerkat bisognava avere un account Twitter, oggi si può usare il suo servizio tramite il proprio account Facebook (al momento solo per utenti iOS) e sarà sul social network di Mark Zuckerberg che l’utente del ‘suricata’ potrà inviare le notifiche dei live streaming via smartphone, potendo oltretutto sfruttare la rubrica per i contatti personali per vedere se i suoi amici usano l’App. Da oggi, insomma, Meerkat si sgancia dalle dipendenze di Twitter.

E’ Life On Air ad aver  rilasciato la versione beta di Meerkat per Android, oltre ad aver aggiunto il supporto per Facebook nella nuova versione per iOS. Ora anche Periscope vorrà assicurarsi la grossa fetta di mercato degli utenti Android accelerando i tempi e mettendo a punto la sua versione destinata al robottino verde. Resta Android il campo di battaglia più goloso, anche per il nuovo acquisto di Twitter.


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