L’azienda taiwanese rivede le sue strategie in funzione delle vendite per risollevare i suoi rendimenti finanziari.
I problemi che HTC ha contratto negli ultimi tempi, legati al fattore vendite mai così basso da quanto l’azienda è divenuta un colosso mondiale, sono noti da tempo e le cause al contempo sono state ampiamente riscontrate in una serie di errate politiche commerciali che hanno contribuito, nonostante l’ottima fatture dei suoi devices, ad inabissare il brand dietro altri marchi, come Samsung, che invece sono cresciuti facendo leva sui punti giusti.
Stando alle ultime novità provenienti dal colosso taiwanese, anche l’area manageriale dell’azienda di Peter Chou si sarebbe finalmente resa conto del peso che la scarsa attenzione ai clienti, recentemente modificata con gli updates per alcuni devices divenuti molto celeri, può avere sulle vendite finali, eppure più di ogni altra cosa la scelta di non voler produrre dispositivi dedicati al mercato di fascia bassa, sebbene nel tempo qualcuno sia stato effettivamente realizzato ma come un semplice tentativo privo di finalizzazione sul mercato, ha pesato enormemente sui dati delle vendite.
Di fatto il settore che maggiormente, rispetto ai top di gamma, registra vendite e muove il mercato è proprio quello di fascia bassa e dopo anni anche HTC se n’è resa conto al punto da ufficializzare come i prossimi devices prodotti dall’azienda, che ha oramai coperto nel suo portfolio tutta la fascia alta, saranno dedicati appunto al settori degli entry-level, scelta ha ha già convinto, solo col suo essere annunciata, i principali analisti del settore sicuri che questa politica porterà ben presto HTC fuori dalla crisi riconfigurando il suo brand tra i colossi della produzione dei mobile device nel giro d’un paio d’anni.