Lo scherzo di Google che anticipa il pesce d’aprile si chiama Nexus Space, versione spaziale di Nexus 16, smartphone che viene dal futuro e che l’astronauta Alex Scott ha deciso di presentare.
Il nostro uomo delle stelle si lascia ‘sfuggire’ la notizia a 400 km e 13 anni di distanza spazio/tempo dalla Terra, il giorno 1 aprile 2029. Il suo ruolo è quello del recensore e la sua conclusione finale a 5 razzi (anziché stelle) premia Habit Tracker Goals&To-Do come “migliore App per lo spazio” sperando in un “supporto migliore per Space Design a gravità zero”. Curioso e divertente. Di colpo, una mattina di marzo, alcuni sviluppatori Android hanno scoperto nella Developer Console una nuova sezione, Reviews From Space, ‘recensioni dallo spazio’ per le App mobile, con la pubblicazione della prima review di Alex Scott.
Un errore di Google? Sembra più credibile, conoscendo BigG, che abbia voluto preparare il terreno per il pesce d’aprile vero e proprio che, sicuramente, sta organizzando come ogni anno. Scopriamo le caratteristiche tecniche del Nexus 16 Space. Processore a 128-bit supportato da 128 GB di memoria RAM ed un display da 7,2 pollici (un tablet, praticamente) con risoluzione superiore al Full HD (3000 x 2000 pixel e densità 500ppi).
Caratteristiche eccezionali, spaziali, per questo terminale prodotto da Google. Nel 2029 quale sistema operativo userà l’astronauta Alex Scott per il suo Nexus 16? Android N? No, preferirà Android 6.0 Marshmallow, che risulterà più stabile in futuro rispetto alla versione N.
Un modo spiritoso da parte del colosso di Mountain View di fare sana autoironia sul problema di frammentazione che danna il robottino verde. Ma, avendo catapultato la notizia nel 2029, Google risulta anche piuttosto scaramantica nel confermare la linea Nexus, destinata a durare nel tempo oltre che nello spazio. Lunga vita a Nexus!