Il colosso di Mountain View mantiene il possesso dei brevetti dell’azienda statunitense passata nelle mani di Lenovo.
La notizia del giorno della cessione di Motorola a Lenovo non ha mancato di creare parecchio movimento nel mercato e generare moltissime discussioni nel relativo settore di competenza dove in molti hanno cominciato a porsi domande sulla necessità di Google di cedere il pacchetto azionario della divisione acquistata nel 2011 ed i vantaggi derivata da questa scelta, condotta con una trattativa fulminea della quale poco e niente si sapeva, né tanto meno si poteva ipotizzare, nonostante l’interesse di Lenovo nell’acquisire un brand nel campo smartphone fosse noto da tempo.
Tra le prime scoperte effettuate anche dai principali giornali, nel prettamente del settore, spiccano i dettagli dell’accordo che vedrebbe moltissimi vantaggi dal lato Google, uno dei primi in assoluto sarebbe il mantenimento del possesso dell’ampio parco brevetti in possesso di Motorola, nel quale possiamo citare il progetto per lo smartphone modulare del futuro noto come Project Ara, che l’azienda californiana non ha ceduto a Lenovo. Quest’aspetto risulta primario nel contesto generale, non a caso Google nel lontano 2011 acquistò Motorola proprio a tal scopo, e, alla luce degli sgravi fiscali, dei margini di guadagno e degli ammortamenti, l’intera operazione sarebbe stata persino meno esosa di quel che si pensa.
Motorola è stata pagata da Lenovo 2,91 miliardi di dollari, cifra che ha permesso a Google di spendere, effettivamente, soltanto 3,2 miliardi di dollari per poter mantenere il possesso dei brevetti realizzati dall’azienda dal marchio alato, un vantaggio considerevole che negli anni tornerà sicuramente utile, il tutto liberandosi del comparto industriale, ritenuto oramai un peso dal colosso di Mountain View.