48 procuratori statunitensi stanno indagando su eventuali violazioni di posizione dominante da parte di Google.
Questa volta è il turno di Android, l’Os mobile di BigG.
Come riporta la Bbc, le procure vogliono capire a fondo se Google “domina tutti gli aspetti riguardanti la pubblicità e la ricerca sul web”, come sostenuto in precedenza da Ken Paxton, il procuratore generale del Texas.
Altri procuratori hanno invece puntato il mirino sulla gestione pubblicitaria, già costata al colosso informatico 4,34 miliardi di euro dalla Commissione Europea.
48 procure USA su 50 stanno indagando su Google, un elemento che fa davvero tremare la società, fino ad oggi leader del web e del settore smartphone con il suo Android.
L’iniziativa è guidata da Ken Paxton, procuratore generale del Texas che accusa Google di aver violato numerose regole dell’antitrust abusando della sua posizione e tenendo il gioco sul mercato con metodi considerati illeciti per la legge sulla concorrenza.
“Quando non c’è più un mercato libero o la vera concorrenza, i prezzi aumentano anche se le cose vengono commercializzate come gratuite, e si danneggiano i consumatori. Quel che otteniamo è davvero gratuito se stiamo cedendo le nostre informazioni sulla privacy? È davvero gratuito se i prezzi degli annunci online aumentano in base al controllo di una sola azienda?”
Una situazione senza precedenti che vede Google sotto attacco nel suo paese nativo.
Resta da capire se l’indagine potrà avere risultati penali sui membri della compagnia, le accuse infatti sono piuttosto pesanti.
L’obiettivo delle procure sembra comunque quello di smantellare un monopolio che viene considerato pericoloso per il mercato.
Del resto non è un segreto come Google sia praticamente priva di concorrenza, non che questa sia una colpa, ma si tratta comunque di un elemento molto delicato, soprattutto se impedisce ad altre realtà di emergere attraverso un sistema controllato da Google stessa.
Quella che si attende è una sfida legale importante che vedere praticamente gli USA contro Google.