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Telegram sfida Libra e progetta la sua criptovaluta

Telegram sfida Libra, la moneta digitale di Facebook con una sua proposta.

Mentre Facebook e Zuckerberg non hanno alcuna credibilità quando si parla di privacy, Telegram sfrutterà la sua immagine di app che difende la privacy degli utenti e di prima compagnia ad utilizzare la cifratura end2end per proteggere il proprio pubblico.

La criptovaluta di Telegram si chiamerà Gram e dovrebbe diventare concorrente diretta di Libra.

Naturalmente, assieme alla valuta, arrivano le promesse di privacy e sicurezza, cose che Facebook non può dare ai suoi utenti, dal momento che gli scandali continuano a imperversare nella società dopo il clamoroso episodio di Analytica.

Libra infatti ha già avuto i primi problemi, tanto da finire sotto i riflettori dell’antitrust USA.

Ecco che Telegram muove la sua pedina e punta a colmare il vuoto lasciato dalla criptovaluta di Zuckerberg con un prodotto che promette di essere migliore.


Un gruppo di investitori di Telegram, ha parlato in modo autonomo, spiegando come Gram potrebbe diventare una valida alternativa al Bitcoin.

Anche in questo caso però, ci riserviamo il beneficio del dubbio.

Nonostante Telegram sia apparentemente più trasparente e sicura, non abbiamo idea di chi la gestisca e finanzi, al di fuori dello sfuggente Durov.

Di conseguenza, la privacy potrebbe essere compromessa in modo diverso, ma comunque compromessa.

Sono in molti infatti a chiedersi come Telegram monetizzi.

La risposta che viene data sulle faq ufficiali, parla di finanziatori e donazioni, cosa che non convince del tutto se pensiamo ai costi e alle necessità di una piattaforma del genere.

C’è da dire però, che l’utilizzo della app da parte di dissidenti anche in paesi con dittature, sembra davvero spezzare una lancia a favore della sicurezza e della privacy di Telegram.

Gram potrebbe quindi davvero diventare un prodotto valido, magari meno volatile del Bitcoin, rivoluzionario quanto fragile progetto di finanza alternativa.


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