A quanto pare a Google il denaro non basta.
Ecco quindi che la compagnia ha preso la decisione di rendere molto più difficile l’utilizzo degli adblocker con il suo browser.
Google infatti sembra avere un chiodo fisso, quello di impedire alle persone di evitare le sue pubblicità, guadagnando non solo sulla mole gigantesca di informazioni che colleziona ogni giorno, ma anche sugli ads senza nemmeno la possibilità di evitarli.
Manifest V3 si è schierato contro le API webRequest, proprio le basi delle app che impediscono ai siti web di seppellirci di pubblicità.
L’elemento che fa davvero infuriare la rete è peròquello del paywall.
Google infatti sembra intenzionata a rimuovere le principali funzioni dei vari adblocker, lasciandole però disponibili agli utenti paganti.
Chrome is deprecating the blocking capabilities of the webRequest API in Manifest V3, not the entire webRequest API (though blocking will still be available to enterprise deployments).
Gli adblocker non spariranno del tutto, saranno però regolamentati, naturalmente favorendo gli ads della società di Mountain View che non perde occasione di ricordare come, a muovere i fili dell’intero universo Google, Chrome, e ads ci sia proprio lei.
Le nuove regole faranno un enorme danno agli utenti, costringendoli ad abbandonare alcuni dei loro siti preferiti.
Inoltre, un regolamento del genere permette anche lo sviluppo di banner phishing e altre truffe telematiche bloccate dagli strumenti di controllo.
Un altro passo indietro per il mondo del web e una grande delusione da parte di una società miliardaria che non subisce di sicuro danni insormontabili da un semplice programma di adblock.
Il futuro della navigazione è quindi segnato, il breve periodo di adblock, potrebbe diventare un ricordo.
Preparatevi a pagine che si aprono in continuazione e situazioni da web degli anni 90.
In alternativa preparatevi a pagare il programma enterprise, o magari, semplicemente abbandonare Chrome una volta per tutte e passare alla concorrenza.