Android Wear è la piattaforma preferita da Tesla Motors, la casa automobilistica americana nota per le sue auto elettriche capeggiata da Elon Musk.
Tesla preferisce Android Wear ad Apple Watch tanto che, dopo aver realizzato un’app per lo smartwatch di Cupertino, ha voluto crearne una per Android Wear subito dopo essere stata contattata da Google. Gli sviluppatori hanno scambiato le loro opinioni in merito alle piattaforme concorrenti che si approcciano in maniera diversa in fatto di smartwatch. Android Wear ha un sistema basato sui comandi vocali e sulle notifiche posto al centro di Google Now, mentre Apple Watch si basa sul launcher di app. Tra le due, secondo Tesla, è la piattaforma di Android Wear che vince. Ai suoi sviluppatori è piaciuta soprattutto l’opportunità di creare una watchface dedicata, che rileva informazioni importanti. In più, secondo la loro esperienza, la piattaforma di Google è più flessibile anche se i comandi vocali vengono definiti ancora troppo lenti.
In passato, è stata dedicata a Tesla Model S un’app per il controllo da remoto attraverso Apple Watch. Oggi, Google vuole la creazione di un’app del genere se non migliore per il suo Android Wear. Gli sviluppatori hanno subito preso la palla al balzo approfittando delle serie intenzioni di Big G e ora sono impegnati ad estendere le piattaforme su cui verranno usati i controlli da remoto di Tesla Motors accettando in pieno la proposta di Google. Da uno sviluppatore, in particolare, che ha lavorato sia sulla piattaforma di Apple che su quella di Google per creare la stessa app, arriva un feedback che rivela un risultato pratico interessante. In sostanza, ha riferito che Tesla ha promosso Android Wear perché il sistema operativo di Apple non è ancora capace di dare la stessa libertà di sviluppo che invece è possibile avere con la piattaforma di Big G. E’ la naturale conseguenza dell’ecosistema troppo chiuso di Apple che non dà modo di usufruire di un’interfaccia personalizzata né di sfruttare completamente i sensori e le funzionalità dell’orologio smart per via dell’accesso troppo limitato alle API.
Tutto questo non accade nel caso di Android Wear, che non ha regole rigide e chiuse come quelle che il gigante di Cupertino impone da sempre. Inoltre, l’autonomia dei device che girano su Android Wear è maggiore, assicurano almeno due giorni di utilizzo contro le 18 ore offerte da Apple. A Tesla piace maggiormente l’apertura di Android Wear anche se critica la lentezza dei comandi vocali dovuta agli eccessivi passaggi prima che raggiungano l’app e diventino efficaci. Per ridurre i tempi Tesla ha chiesto a Google di consentire ai suoi sviluppatori di accedere subito dopo la magica frase Ok Google. Big G ha incassato altre due critiche: la documentazione fornita è scarsa, l’autonomia dei device – seppure migliore della Mela Morsicata – è ancora lontana dagli standard di Pebble, che poi è il wearable preferito dall’azienda automobilistica.
Un’app che permetterà agli utenti di Android Wear di controllare da remoto un’auto Tesla direttamente dal polso è stata rivelata nelle ultime ore dalla società di software ELEKS: con essa si potrà controllare lo stato di carica dell’auto mediante il quadrante dell’ora, circoscritto da una barra colorata. Sono molte altre le caratteristiche offerte da questa nuova app che sfrutta il concetto ‘Suggerisci e offri’ di Google, tra cui la possibilità di controllare la distanza ancora da percorrere e lo stato generale dell’auto. L’app di ELEKS per Android Wear è suddivisa in quattro aeree: clima, dettagli auto, carica e posizione. L’elemento entusiasmante è l’interattività che offre: tanto per fare un esempio, se il tettuccio dell’auto è aperto e si prevede pioggia, una notifica avvisa l’utente dando utili suggerimenti.