Android, secondo il più recente studio effettuato in ambito malware nel settore mobile da G-Data, potrebbe essere preso di mira dal cyber crimine per quel che riguarda account bancari e app dedicate al fitness.
In particolare, G-Data riporta che un utente su tre ha usato uno smartphone e un tablet per accedere via web al proprio account bancario. Gli utenti Android usano sempre più di frequente dispositivi mobili per effettuare transazioni finanziarie e gli attacchi hacker in proporzione stanno dunque aumentando. G-Data prevede, di conseguenza, che in futuro il cyber crimine svilupperà malware ad hoc per carpire dati sensibili. Gli attacchi sono aumentati del 6,1% rispetto ai primi sei mesi del 2014 e del 30 % rispetto all’anno scorso. La piattaforma Android e la sua popolarità fanno gola al cyber crimine e al suo sistema di diffusione malware.
Nella seconda parte dello scorso anno, gli esperti di security hanno esaminato circa 800 mila nuovi malware per Android (796.993 per l’esattezza) arrivando ad una cifra pazzesca di 1,5 milioni di software malware in un anno, in esorbitante crescita rispetto al passato. Gli hacker mirano al denaro colpendo i sistemi di mobile banking. Come vi abbiamo già accennato nell’articolo riferito alle App gratuite sul Play Store di Google, gli esperti di G-Data consigliano vivamente di diffidare di App di terze parti, alternative e pericolose in fatto di diffusione malware.
G-Data, nel suo studio relativo ai rischi mobile di dispositivi Android, ha scoperto che i provider cinesi e russi presentano maggiori insidie e app infette rispetto a quelli americani ed europei. Solo in Cina la ricerca ha riferito che un quarto delle applicazioni è stato infettato da malware e PUP (i software potenzialmente indesiderati).
Le tendenze previste da G-Data, che teme uno sviluppo di malware ad hoc per i dispositivi mobili e per carpire dati bancari, sono riassunte in questa sorta di slogan: “Pubblicizzare, spiare, manipolare”. E’ il caso di Superfish su PC, esempio evidente di come gli adware possano mettere KO la crittografia SSL.