Android Device Protection è una delle più interessanti novità di Android 5.1 Lollipop. Big G offre una nuova feature che riguarda la sicurezza per smartphone a prova di ladri. Non tutti gli smartphone potranno, però, beneficiare di questa nuova misura antifurto, destinata ai dispositivi venduti con la versione 5.1 già preinstallata, tranne che per il Nexus 6 e il Nexus 9.
In che modo Android Device Protection protegge dai furti? In sostanza, non permette loro l’accesso allo smartphone, neanche dopo il cosiddetto wipe, il ripristino del device. Per accedere all’opzione ci vorrà una modalità di blocco attiva, che può essere una password, un PIN o un segno.
Per attivare Android Device Protection occorre impostare una combinazione, un PIN ed una password per lo sblocco, oltre che eseguire il login attraverso un account di Google. Per questa funzionalità non c’è un vero e proprio pannello dedicato ma per fare una prova della sua attivazione provate a disattivare un sistema di sblocco lockscreen: non appena lo avrete fatto riceverete un avviso secondo cui tutte le funzionalità di Device Protection risultano disattivate.
Nel caso di furto del vostro smartphone il ladro, in fase di recupero dati, si accorgerebbe che questi sono stati cancellati: prima di eseguire il boot, il vostro ex smartphone chiederà l’accesso al vostro account Google. Tutto questo perché Android Device Protection non fa altro che salvare una key crittografata in un’area sicura della memoria che si mantiene intatta nonostante un eventuale ripristino: per sbloccare il meccanismo ci sarà bisogno di una seconda chiave che Google invia in automatico dopo aver inserito i dati di accesso.
Se il ladro fosse così fortunato o in gamba da recuperare o modificare la vostra password, quella nuova da lui immessa non potrebbe usarla con Android Device Protection. Ci vogliono 72 ore prima che possa succedere, un bel margine di tempo per permettervi di recuperare il vostro account.