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Samsung Gear Fit: recensione completa, scheda tecnica e software

Introduzione

Samsung Gear Fit

Il Samsung Gear Fit rappresenta attualmente il primo prodotto, realizzato interamente dall’azienda coreana, per il settore dei wearable devices, destando ottime impressioni sia sul lato estetico che funzionale grazie ad un prodotto che ha permesso a Samsung d’inserirsi in un mercato nuovo e dalle ampie possibilità dove sono pochi i marchi consolidati, e non legati alla produzione anche di smartphone e tablet, proiettando il brand coreano tra i più promettenti dopo i passi falsi condotti con gli smartwatch della serie Galaxy Gear.

Il dispositivo si colloca a metà strada tra i fitness tracker, andando ad intaccare le quote di mercato di prodotti come Fitbit Flex, Sony Smartband e JawBone Up, ed i comuni smartwatch, proponendo in questo caso una visione nuova capace di andare oltre il classico concetto di “orologio” e ridisegnando le possibilità del settore di poter produrre varianti altrettanto funzionali con tecnologie nuove ed uniche, quali i display flessibili, riuscendo a battere sul tempo LG nel confronto diretto con il suo Lifeband Touch.

Dimensioni: scocca e display

Samsung Gear Fit - recensione

Come primo modello di una nuova gamma di prodotti indossabili, il Samsung Gear Fit non si risparmia nelle dimensioni, in questo caso non del tutto per volontà diretta in fase di sviluppo, con una spessore importante specialmente nella cassa sulla quale è alloggiato il display da 1,84 pollici, con dimensioni fissate in 23,4 x 57,4 x 11,95 millimetri ma dal peso contenuto, rendendolo un dispositivo particolarmente leggero e quasi inavvertito al polso coi suoi scarsi 27 grammi.

Proprio la tecnologia e la scelta estetica, in termini di design, per il posizionamento e la qualità del display delineano una delle qualità principali del dispositivo che si differenzia da tutti gli altri wearable devices grazie all’utilizzo della tecnologia curva Super AMOLED per fornire uno schermo di ampia superficie, senza limitazioni espressive, con un’impatto sia visivo, grazie alla vividezza dei colori, che funzionale, offrendo per la prima volta l’intera superficie di polso per poter sfruttarne le potenzialità software, qualcosa ad oggi assente, e neppur proposto in minima parte dalla concorrenza, riuscendo a colpire positivamente utenti ed analisti di settore come una delle scelte migliori visionate nel segmento di mercato.

Il lavoro condotto da Samsung nello sviluppo e nella progettazione è stato tale anche nella scelta dei materiali, e nelle loro rifiniture, della scocca della cassa funzionale e del cinturino intercambiabile, quest ultimo utile per poter garantire un’ottimo grip di tenuta al polso, con bordo interno zigrinato che evita irritazioni o allergie, con la possibilità di modificare il colore sostituendolo a piacimento grazie alla semplice estrazione del cuore in modo pratico e celere. La cassa del Samsung Gear Fit asseconda, pur nella mancanza di un profilo assottigliato, le forme ergonomiche del polso, per via di necessità anche funzionali, risultando uno strumento utile anche dal punto di vista estetico, il tutto con un buon assemblaggio, basato sull’essenzialità, nelle zone coperte, e l’esaltazione delle forme, in quelle visibili ed esposte allo sguardo.

Hardware

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La componentistica hardware del Samsung Gear Fit rappresenta quanto di più semplice è attualmente reperibile nel segmento di mercato dei wearable devices, risultando meno elaborata e persino più funzionale, considerando anche gli spazi e le dimensioni a disposizione, degli analoghi smartwatch, col bracciale indossabile che trova in alcuni elementi specifici dei pregi invidiabili capaci di rendere il prodotto il migliore, ad oggi, prodotto dal colosso coreano ed un dispositivo d’interessanti prospettive future, sebbene, come tutti i suoi analoghi, pecchi ancora della mancanza d’indipendenza nell’utilizzo, ancora legato agli smartphone.

Il bracciale vanta infatti un display, elemento primario nella sua valutazione, da 1,84 pollici Super AMOLED curvo con risoluzione di 432 x 128 pixel, celando nella scocca sulla quale alloggia un impianto nel quale è possibile citare la presenza del Bluetooth 4.0, fondamentale per la sua accoppiata con gli smartphone compatibili senza i quali diverrebbe uno strumento inutile oltre che necessario per tenere bassi consumi, e la certificazione per la resistenza all’acqua di tipo IP67, utile per un utilizzo spensierato e quindi quotidiano non dovendo badare troppo al contatto l’acqua, sebbene tale indicazione non lo rende impermeabile alle immersioni.

La distinzione del Samsung Gear Fit, rispetto a qualsiasi altro prodotto, si verifica nella dotazione dei sensori che ne definiscono il profilo di activity tracker, con la presenza di accelerometro, giroscopio e rilevatore del battito cardiaco, quest ultimo col sensore collocato sul lato interno della scocca poggiante sul polso per una rilevazione continua dei battiti cardiaci, sebbene proprio la frequenza risulti a volte sfasata rispetto i reali valori. All’interno di questa dotazione manca la presenza di un GPS, scelta appositamente opzionata da Samsung per ridurre i consumi, agevolando la batteria da 210 mAh con una tenuta massima di 4 giorni, oltre che per evitare di trasformare il bracciale in un dispositivo stand-alone, ovvero indipendente dall’utilizzo in accoppiata con lo smartphone anche per le principali attività di fitness.


Gallery

Interfaccia e multimedialità

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Il lavoro condotto da Samsung sull’interfaccia rappresenta una delle tematiche più controverse all’interno del settore, sebbene proprio la semplificazione della configurazione hardware abbia indotto alla scelta d’impostazioni analoghe sul lato funzionale che ben soddisfano in fase di utilizzo, rendendo il prodotto decisamente utile e performante, rispetto qualsiasi attuale alternativa sul mercato, pur nelle sue limitazioni pratiche, un problema che purtroppo attanaglia tutti i wearable devices tra i quali il Samsung Gear Fit spicca egregiamente.

Il bracciale vanta un sistema operativo semplificato noto come RTOS, ovvero real-time operating system, capace d’incidere in modo riduttivo sui consumi, con un notevole risparmio di risorse, e risultando cucito perfettamente sull’impianto hardware presente, che si colloca a metà strada tra Tizen ed Android fornendo le ottime prestazioni evidenti durante l’utilizzo quotidiano ma non andando oltre un semplice sistema di gestione dei protocolli da attuare, un dettaglio che svela ampi margini di miglioramento per i futuri aggiornamenti.

Il dispositivo permette l’esecuzione di moltissime applicazioni, specialmente per il fitness, potendo essere sfruttato anche come orologio e gestore di notifiche grazie alla modalità di visualizzazione in orizzontale, come previsto originariamente ma in genere scomoda, che verticale, adeguandosi ai movimenti di flessione del braccio per una corretta gestione della visuale, il tutto in accoppiata con l’app di gestione da smartphone nota come Gear Manager, che consente il completo controllo del wearable gestendo i principali protocolli, la raccolta dei dati come i contapassi e la frequenza cardiaca, ma al contempo permette anche reciprocamente l’esecuzione di alcuni funzioni dal display da polso come la rilevazione dello smartphone in caso di smarrimento ed il controllo di programmi come WatchOn.

Tra i punti negativi del Samsung Gear Fit, legati proprio all’applicazione di gestione, vi è la limitata compatibilità che in via ufficiale è garantita dal colosso coreano per i seguenti modelli: Galaxy S5, Galaxy Note 3, Galaxy Note 3 Neo, Galaxy Note 2, Galaxy S4, Galaxy S4 Zoom, Galaxy S4 Active, Galaxy S4 Mini, Galaxy S3 Galaxy Mega 6.3, Galaxy Note 10.1 2014 Edition e Galaxy Note PRO; mentre la connessione con modelli non inclusi nella lista, ma soprattutto non targati Samsung, è possibile soltanto installando manualmente il file “.APK” di Gear Manager, tenendo presente come il funzionamento sia vincolato al possesso di Android 4.4 KitKat e non consente una totale utilità su tutte le funzioni fornite al bracciale.

https://www.youtube.com/watch?v=Sshg7Z0lih4

Conclusioni finali

Il Samsung Gear Fit rappresenta uno dei migliori bracciali indossabili del settore, una prima proposta capace di fornire un form factor all’altezza delle aspettative degli utenti, seppur ancora molto lontano dal punto di vista funzionale, affermandosi in modo positivo rispetto agli analoghi prodotti del settore della concorrenza, principalmente orientata alla produzione di bracciali dedicati al fitness, la cui essenzialità, seppur spesso adeguata, viene battuta da questo ottimo prodotto capace di proporsi anche come utile accessorio estetico, adatto davvero per qualsiasi occasione.

Il bracciale vanta diversi punti deboli, come la limitata compatibilità ufficiale ad una ristretta cerchia di modelli Samsung e le dimensioni della scocca non proprio contenute, seppur non invadenti, al contempo vanta però diversi aspetti gradevoli come il display, una delle principali peculiarità che oltre ad essere un elemento estetico si distingue per la capacità di fornire un’esperienza utente unica, oltre agli ottimi materiali che dalla cassa al cinturino intercambiabile assicurano la durevolezza del prodotto ed un buon comfort durante l’utilizzo.


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