Huawei inizia a subire le prime ripercussioni del ban di Trump.
A quanto pare la compagnia cinese ha infatti ridotto la sua produzione calcolando ingenti perdite oltre che tentando di limitare i problemi in attesa di una eventuale risoluzione.
La società deve abbandonare il progetto di diventare il più grande produttore di smartphone entro il 2020, proprio a causa della situazione Android che mette in dubbio le vendite e lascia la società in un limbo senza idee chiare per il futuro dell’azienda.
La notizia arriva direttamente dalle aziende di produzione e assemblaggio smartphone.
Sono loro che hanno visto un calo di richieste da parte della Huawei.
La società cinese a quanto pare sta cercando di capire quale direzione prenderà il mercato e come potrà gestire i problemi insorti a causa dell’abbandono di Google e del rischio di non vedee più i suoi device supportati dal sistema operativo.
Le perdite previste per Huawei sono enormi.
Secondo gli ultimi dati la perdita prevista per conto di Huawei si aggira intorno agli 8, 10 milioni di device al mese.
Ark, il sistema operativo nativo Huawei sembra una possibilità sempre più vicina, oltre che necessaria.
La compagnia infatti non può permettersi di fermare una catena di montaggio di questo genere.
Altro rischio che Huawei deve affrontare è quello del crollo di vendite dovuto al ban.
In USA infatti i dispositivi Huawei potrebbero non essere più venduti, resta da capire se la stessa cosa possa accadere in altri paesi e in Europa.
Una situazione senza precedenti nel mondo tech quella che si è venuta a creare.
Staremo a vedere in che modo la compagnia cercherà di uscire da acque davvero difficili, in particolare con una serie di smartphone già pronti al lancio e, fino a poche settimane fa, tra i più ambiti del sistema mobile attuale.
Nel corso della settimane potrebbero arrivare novità.