La lettera M della versione 6.0 di Android presentata a maggio durante l’evento Google I/O sta per Marshmallow. E’ stato ufficialmente annunciato da Google agli sviluppatori del robottino verde.
Il nome della nuova versione dell’OS che si trova a bordo dell’80% di smartphone e tablet in funzione a livello mondiale è stato finalmente deciso, associato ovviamente alla lettera M: l’ha comunicato Jamal Eason, manager produttivo di Android tramite il blog della società. Insieme al nome Android Marshmallow (associato ai dolcetti gommosi americani) vengono rivelati pochi dettagli sull’aggiornamento e miglioramento apportati al sistema operativo. Tra le principali novità ritroviamo il servizio di pagamento mobile Android Pay che consentirà di pagare sia tramite sistema digitale che reale nei negozi fisici attraverso l’uso dello smartphone. E’ un servizio che potrebbe entrare in conflitto col similare Samsung Pay presente nei telefoni del colosso coreano ma la spunterà senz’altro Google, complici i marchi che vorranno sviluppare soluzioni personalizzate della piattaforma Android.L’assistente vocale Google Now è l’altra grossa innovazione che, con Android Marshmallow, cambierà il nome in Now On Tap con nuove integrazioni. Si potranno fare richieste solo tenendo premuto il tasto Home, come per gli iPhone con Siri. I miglioramenti apportati da Marshmallow saranno anche altri ma la preoccupazione maggiore su cui ha puntato Google è quella di ridurre più possibile la frammentazione di Android spingendo quel 73% di utenti che ancora usa KitKat e JellyBean ad aggiornarsi per usufruire di un servizio migliore e al passo coi tempi, con i produttori, gli operatori e soprattutto a tutto vantaggio della sicurezza.
Le animazioni di Android Marshmallow risultano più fluide, i programmi si avviano più rapidamente e l’interfaccia appare più curata. Il Material Design resta praticamente lo stesso, mentre la gestione delle App si presenta in modo più organizzata. Al di là delle migliorie apportate, la vera vittoria di Android Marshmallow dipenderà da un solo obiettivo: l’intenzione dei brand di lavorare rapidamente e bene per accoglierlo al più presto nei dispositivi attualmente in commercio. Al pari della piattaforma iOS, Android va resa più omogenea riducendo la frammentazione e questo non tanto per adeguarsi alla concorrenza quando per questioni di stabilità, completezza e sicurezza del robottino verde.