Dopo le vicende che hanno visto Facebook permettere a terze parti di gestire e rivendere dati personali immessi sulla piattaforma, la tematica della privacy sul web e all’interno degli stessi dispositivi è diventata una tema caldo, sia negli USA che in Europa, dove il nuovo Governo italiano si trova alle prese con una patata bollente da gestire immediatamente dato che, aperto il vaso di pandora continuano a saltare fuori violazioni su violazioni, ancora una volta con protagonista Facebook.
In questo casi si è venuto a sapere di un contratto dove la piattaforma social offriva i dati dei propri utenti in cambio del supporto della app sui loto sistemi mobile. Una notizia che mette ancora nel centro del mirino Zuckerberg e la sua gallina dalle uova d’oro, ma che non tarderà a coinvolgere altri grandi nomi.
“L’accesso a Internet va assicurato a tutti i cittadini in quanto diritto fondamentale e precondizione dell’effettivo esercizio dei diritti democratici, ai sensi del secondo comma dell’art. 3 Cost. Occorre però assicurare un elevato livello di protezione dei dati personali, in quanto sussiste un circolo virtuoso tra tutela dei diritti, uso della rete, inclusione sociale e crescita economica”. Ha parlato così Giuseppe Conte durante il suo discorso davanti al senato, mostrando un certo interesse sulla questione, dato anche il forte legame tra Movimento Cinque Stelle e la rete.
“La società del domani sarà sempre più caratterizzata da Internet: uno spazio pubblico infinito – prosegue Conte – che facilita la produzione e l’accesso alla conoscenza, crea opportunità di innovazione, riduce la distanza tra i cittadini e i luoghi della democrazia e aumenta la trasparenza dei processi decisionali. Siamo però consapevoli che la direzione verso cui questo progresso tecnologico si sviluppa non è neutra. Dobbiamo rafforzare alcune garanzie, giuridiche e istituzionali, in modo da consentire la definitiva affermazione della cittadinanza digitale”.