Huawei chiude il 2020 con un ritorno di attivo, nonostante le restrizioni e i problemi della compagnia.
Huawei ha ottenuto un 3,8%, a 891,4 miliardi di yuan (circa 136,7 miliardi di dollari).
Si tratta comunque di un forte rallentamento, rispetto al 19% di crescita registrato nel 2019.
Causa del crollo, sono le restrizioni USA che hanno tagliato fuori l’azienda da fornitori e mercati.
Huawei mantiene comunque un attivo, all’interno di un mercato già in contrazione, cosa che potrebbe portarla a una crescita nel corso del 2021.
Un 2020 complesso, dove non manca il coronavirus a ridurre il numero delle vendite; nei primi mesi infatti abbiamo notato una forte contrazione dei mercati dovuta alla pandemia.
Nel corso della crisi Huawei è comunque riuscita ad ottenere un 7% di crescita dei profitti. Considerando le avversità, si tratta di un dato molto importante.
Huawei sembra quindi molto solida, capace di gestire un bann e una crisi come quella del 2020, uscendone comunque in attivo.
Il marchio risulta quindi ancora molto popolare tra gli utenti e in grado di conquistare il pubblico nonostante le restrizioni e il rischio dell’esclusione da alcuni servizi.
Una prospettiva interessante per la compagnia cinese, che si prepara ad affrontare i prossimi mesi continuando a spingere i propri prodotti e senza escludere l’inclusione di altre produzioni nel proprio portafoglio tecnologico.
Di recente infatti è emersa la possibilità di vedere Huawei produrre motori elettrici o componenti per questo tipo di prodotto.
Gli smartphone Huawei sono comunque ancora un prodotto molto ricercato, ed è probabile che alla fine dell’anno, la compagnia possa tornare a numeri molto elevati, nonostante il calo e la presenza di concorrenti agguerrite come Xiaomi, una delle aziende più promettenti del settore smartphone.
Resta da vedere quali saranno i nuovi device della compagnia e in che modo tenterà di riconquistare il mercato che aveva scalato con numeri record.