Google Assistant è l’assistente virtuale in stile Alexa targato Google.
L’assistente è compatibile con diverse applicazioni della compagnia, ma presto potrebbe diventare compatibile con app di terze parti.
Si tratta di una piccola rivoluzione, che apre all’utilizzo della AI di Google e dei suoi comandi vocali anche ad app di terze parti per Android.
In questo modo, Google tenta di imporre la sua applicazione che potrebbe diventare uno strumento utilizzando a moltissimi utenti per attivare app non di Google.
Per esempio, avrete modo di fare ricerche su app terze, come Amazon o Ebay, direttamente con i comandi di Google.
L’assistente potrebbe gestire (e forse mettere il naso), in diverse attività personali, come la gestione della Poste Pay, gli acquisti online e tante altre attività che potrebbero vedere la presenza di Google Assistant in sostituzione ai comandi canonici.
Naturalmente sarà necessario dare autorizzazioni all’assistente di Google, che potreste preferire non dare.
Come spesso accade sicurezza e privacy saranno il compromesso per ottenere comodità e facile gestione dei sistemi smart.
Al momento, l’assistente vocale di Google supporta le “30 migliori app presenti su Google Play Store” solo in inglese.
Presto arriveranno però gli aggiornamenti con nuove lingue e nuovo supporto.
L’idea è interessante e potrebbe aprire la strada anche a una mossa opposta: lo sfruttamento di Google Assistant da parte di altre app che potrebbero ottenere così una complessa AI a costo zero.
Google Assistant potrebbe quindi seguire la sua strada open source, continuando comunque a lavorare per Google in qualsiasi frangente verrà applicato.
Una novità che potrebbe dare inizio a politiche simili anche da parte di altre compagnie, come Alexa, leader al momento indiscusso degli assistenti vocali.
Le AI saranno sempre più presenti e integrate nella vita smart delle persone, o almeno sembra proprio questo l’obiettivo dei colossi del mondo tech.