Tornano i problemi sul Google Play Store.
A quanto pare infatti, dopo la rimozione di diverse app che contenevano software in grado di spiare gli utenti, queste ultime sono tornate.
Ancora una volta, Google mostra la sua debolezza nell’impedire la diffusione di app che contengono virus, malware e altri strumenti utilizzati per controllare gli utenti e rubare password importanti e dati privati.
Solo nel 2019, l’azienda aveva rimosso 1.095 app malevole.
I così detti “creeperware”, capaci di rubare audio e video e tenere letteralmente sotto controllo gli utenti attraverso lo smartphone.
Le app erano state scaricate da milioni di persone restando presenti sullo store per moltissimo tempo, tanto da mettere in dubbio la vigilanza di Google e il suo interesse a rimuoverle.
Ecco che, dopo un’operazione di pulizia massiccia, e dacantata dalla compagnia, arriva un fatto a dir poco inquietante.
Molte delle app rimosse infatti stanno tornando disponibili.
Ecco che ancora una volta, il Play Store torna ad essere patria di virus e malware, ma anche di strumenti molto più insidiosi, app capaci di trasformare i nostri smartphone in videocamere e microfoni nelle mani disconosciuti.
Una situazione intollerabile che fa scattare ancora una volta l’allarme.
Vista la negligenza di Google, le soluzioni per gli utenti non sono poi molte.
Potete scegliere di non scaricare applicazioni, al di fuori di quelle essenziali, cancellando nel dubbio i vostri dai sullo store, specialmente quelli per i pagamenti.
In alternativa, sempre correndo il rischio, potreste studiare attentamente ogni app che scaricate, informandovi sul web e approfondendo la fonte che l’ha caricata.
Una situazione comunque spiacevole che rende il Play Store alla stregua degli store non ufficiali.
Cosa più grave è che questo non avviene negli ecosistemi IOS, portando gli utenti a farsi qualche domande sull’effettivo interesse di Google alla rimozione di app che gli garantiscono comunque milioni di download.
Inefficenza o politica, di sicuro si tratta di una grossa macchia sul Google Play Store e di conseguenza sull’intero ecosistema Android.