Facebook avrebbe trovato una nuova strategia per spiare gli utenti senza violare particolari regole e in modo più semplice rispetto all’utilizzo di microfoni smartphone e altri elementi.
Ne parla Gennie Gebhart, capo delle ricerche dell’Electronic Frontier Foundation, in un articolo uscito su USA Today.
A quanto pare Facebook non ha bisogno di spiare in tempo reale le nostre conversazioni:
“Per Facebook usare il riconoscimento vocale, trovare le parole chiave e mapparle tra le nostre preferenze è roba da età della pietra. Dispongono di un sistema molto più nefasto e sfuggente, nonché invisibile per farlo.“
Sarebbe proprio la geolocalizzazione lo strumento più potente della compagnia.
Assieme ai nostri profili e ad algoritmi sempre più avanzati, la compagnia riesce a prevedere i nostri interessi e ciò che compreremo e che desidereremo acquistare in futuro.
“Ad esempio sei in un aeroporto, ti fermi di fronte a un cartellone pubblicitario e Facebook segnala all’inserzionista che sei interessato a quel prodotto. Oppure se in un bar e stai guardando una trasmissione televisiva ed ecco che Facebook ti invia la pubblicità proprio di quella trasmissione. Il servizio di geolocalizzazione sa che sei in un bar dove quella trasmissione è particolarmente popolare.”
Nell’era del coronavirus le nuove strategia della compagnia potrebbero non funzionare più, a quel punto Facebook dovrà tornare a richiedere l’autorizzazione ai microfoni per captare parole chiave, o alla semplice navigazione.
Di sicuro però, i sistemi di profiling utilizzati dalla piattaforma, farebbero impallidire la peggiore delle distopie letterarie.
Il nuovo sistema è molto sicuro per Facebook, permette infatti alla società di creare profili utenti e capire le nostre abitudini, senza violare particolari regole.
Per evitare che questo accada, il consigli è di disattivare ogni tipo di geolocalizzazione, sempre che questa non avvenga comunque, come già visto in passato.
Purtroppo, il futuro del marketing, passa anche da qui.