Compie 20 anni ‘Iloveyou’, il leggendario virus informatico che arrivava attraverso una falsa lettera d’amore.
Un amore scottante, dal momento che, una volta aperta la mail, ci trovavamo col computer infettato che, a sua volta, inviava la mail ai nostri contatti.
Non si tratta del primo virus di massa, ma di uno dei più famosi della storia, proprio per il suo subdolo modo di diffondersi.
Venne identificato il 4 maggio 2000, inviato come allegato di posta, a Hong-Kong.
Furono davvero in tanti gli utenti a ricevere la mail con scritto:
‘controlla la mia lettera d’amore in allegato’, per poi ritrovarsi alle prese con i virus dell’epoca, forse ancora peggiori di quelli attuali.
Quando prendevi un virus nel passato infatti, il PC diventava praticamente inutilizzabile… mentre oggi gli hacker puntano più al furto di dati o al ricatto tramite Ramsomware, l’obiettivo dei virus di una volta era la distruzione.
“Non è stato il primo worm email di massa ma senza dubbio quello che ha colpito la maggior parte dei computer a livello globale, uno dei primi esempi di come l’ingegneria sociale svolga un ruolo vitale nella criminalità informatica”, commenta Jens Monrad, a capo della società di sicurezza FireEye. “Oggi il malware gioca un ruolo vitale nell’ecosistema dei cyber criminali e, mentre ‘Iloveyou’ non è stato progettato per far guadagnare soldi ai suoi creatori, il metodo dell’ingegneria sociale e di cercare di attirare gli utenti a cliccare su un link o ad aprire un allegato è probabilmente l’eredità più significativa che ha lasciato”.
ILoveYou si può considerare uno dei primi casi di phishing, tra le email più dannose ricevute dagli utenti nella storia del web.
L’antenato dei pericolosi attacchi che oggi mettono in crisi l’intero sistema, anche quello Android, minacciando la sicurezza informatica di milioni di utenti.
Da ILoveYou a WannaCry, di bit sotto ai ponti ne sono passati davvero tanti.