Reduce dal durissimo colpo inferto dal flop del terminale Fire Phone (fallito dopo appena un anno dal lancio), Amazon ci riprova cambiando strategia.
Stavolta, il gigante dell’e-commerce pare voglia addirittura sviluppare un proprio ecosistema mobile basato su un Android personalizzato in diretta competizione con la piattaforma di Google. In sostanza, dopo l’esperienza negativa dal lato hardware, il nuovo piano di Amazon punterebbe sul software. Come? Integrando i suoi servizi nei sistemi operativi a bordo degli smartphone realizzati da terzi, per esempio. Tecnicamente, ciò sarebbe possibile se sviluppasse una propria versione Android allo scopo di rimpiazzare i servizi di BigG (l’assistente virtuale Alexa potrebbe, ad esempio, sostituire Google Now).Ci sarebbe un problema, neanche tanto piccolo: la clausola ‘anti-frammentazione’ imposta da Google ai produttori di telefoni che prevede il supporto dei suoi servizi (Play Store, Play Services) ed alcuni limiti come le variazioni all’interfaccia. Per superare lo scoglio, Amazon dovrebbe allearsi con partner in grado di fare una scelta decisiva, ovvero scegliere tra il suo ecosistema e quello di Google.
Se il disastroso Fire Phone non ha fatto presa sui consumatori neanche abbattendo il prezzo e costringendo Amazon a licenziare, alla fine, gli ingegneri del progetto rimettendoci ben 170 milioni di dollari, con questo nuovo progetto dovrebbe giocoforza produrre un nuovo dispositivo mobile integrato con i suoi servizi ed App, un Fire Phone 2.0 basato su Android tagliando fuori Google. Oppure sta pensando di concentrarsi sul software sperando di integrarsi negli OS di smartphone appartenenti a terzi?
The Information riferisce che Amazon avrebbe contattato gli OEM allo scopo di sostituire con App e servizi personalizzati ad hoc quelli di Google integrati attraverso il MADA (Mobile Application Distribution Agreement). Un nuovo dispositivo basato su un Android alternativo (Fire OS o Cyanogen OS?) che snobbi completamente Google significherebbe fare a meno di servizi come Google Search o Google Now. Quanti utenti sarebbero disposti a rinunciarci? Quanti produttori avrebbero voglia di essere esclusi dall’ecosistema di BigG? Riuscirà Jeff Bezos a realizzare un sogno del genere? O, in realtà, sta semplicemente proponendo qualcosa di meno drastico ai produttori che tiri comunque l’acqua al suo mulino? Amazon non si pronuncia, al momento.