L’annuncio della seconda stagione di The Witcher, ha scatenato la furia degli amanti di Chiamatemi Anna (Ann with an E), cancellato dalla piattaforma dopo la terza stagione, appena rilasciata.
Il rinnovo della serie The Witcher, ha mostrato infatti il modo in cui, senza pensarci due volte, Netflix cancellare anche serie molto amate dal pubblico.
In particolare, Chiamatemi Anna nella sua terza stagione conclude comunque le vicende dei personaggi.
Nel caso di altre serie, abbiamo visto invece una vera e propria interruzione che ha lasciato le storie prive di conclusione.
Un modo di produrre e lavorare davvero pessimo, che sembra un insulto alla creatività e all’impegno di chi lavora a questi prodotti.
Del resto, Netflix sembra dare agli utenti proprio “prodotti”, serie da consumare in modo compulsivo destinate a non lasciare alcun segno, per passare alla prossima.
Proprio questo modo di intendere l’intrattenimento potrebbe far crollare il fenomeno streaming che ha lanciato praticamente il bing watching.
Proprio in questa occasione alcuni utenti hanno commentato:
“Perché dovremmo lasciarci coinvolgere da una delle vostre serie visto che non trattate i vostri abbonati e fan con il giusto rispetto e non li state ad ascoltare?”
Una mossa pericolosa quella di Netflix per potrebbe perdere la fiducia dei suoi utenti.
Appassionarsi a una serie, per poi vederla cancellata a metà, non è proprio il massimo.
Proseguendo con questa politica, Netflix potrebbe davvero ritrovarsi a subire un colpo pesante da parte della concorrenza di Disney Plus e del crescente Apple TV+, senza dimenticare Amazon Prime Video.
Staremo a vedere se la compagnia, da ora in poi, tornerà a dare maggiore importanza all’elemento culturale delle sue produzioni.
O se il futuro delle serie, è proprio quello di diventare prodotti, cancellati senza pietà, senza nemmeno avere il tempo di esprimere il loro potenziale.
Su questa base, molte serie storiche, a partire da Game of Thrones, sarebbero stare eliminate sul nascere, prima di diventare cult.